Economista francese. Allo scoppio della
Rivoluzione francese si arruolò volontario nell'esercito della Champagne.
Appoggiò Napoleone, di cui divenne, però, presto fiero oppositore,
perdendo così nel 1802 la carica (assunta tre anni prima) di membro del
Tribunato. Alla caduta di Napoleone, insegnò all'Athénée
(1816) e al Conservatoire d'Arts et Métiers (1819), venendo, infine,
chiamato dal Governo di Luigi Filippo a occupare la prima cattedra di Economia
politica del Collegio di Francia (1831). La sua opera principale è il
Trattato di economia politica (2 volumi, 1803); di
S. si ricordano
anche
Catechismo di economia politica (1815) e
Corso completo di
economia politica pratica (6 volumi, 1828-29) (Lione 1767 - Parigi 1832).
║
Legge di S. o
degli sbocchi: principio generalmente
espresso nella formula “l'offerta crea la domanda”. Tale teoria
(intravista già da J. Tucker e F. Mengotti e parzialmente implicita nelle
dottrine di A. Smith e D. Ricardo) sostiene che la fonte di ogni domanda
consiste nel reddito generato nel corso del processo produttivo e distribuito ai
partecipanti di questo processo, riducendo così il ruolo della moneta a
semplice mezzo di scambio. È solo nel suo significato più rigido
che essa afferma che il valore della domanda complessiva non può essere
inferiore a quello dei beni prodotti, per cui si possono avere solo ridotti
fenomeni di sovrapproduzione, peraltro correggibili con interventi sui prezzi
relativi. La teoria degli sbocchi è stata successivamente criticata da R.
Malthus, S. Sismondi, dai socialisti e, soprattutto, da J.M. Keynes.